Introduzione
Il risotto e sujaca nasce nelle cucine delle famiglie contadine del Monte Poro: una preparazione genuina che valorizza l’acqua di cottura dei fagioli borlotti — la Sujaca — per cuocere e insaporire il riso senza ricorrere ad altri brodi. È una ricetta semplice e nutriente che oggi possiamo rendere ancora più golosa con una generosa spolverata di Pecorino del Monteporo. Tradizionalmente, quando disponibile, si aggiungeva anche un tocco di salsiccia o un velo di ’nduja di Spilinga per dare corpo e profumo.
Il bello di questo piatto è la sua stagionalità: buono in ogni periodo dell’anno, in autunno si sposa alla perfezione con ingredienti come funghi e zucca. E se avanza, niente paura: il giorno dopo, ripassato al salto, è ancora più buono.
Ingredienti
- 200 g di Sujaca (fagioli borlotti)
- 240 g di riso
- 1 cipolla rossa di Tropea
- 30 g di burro
- 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
- Pecorino stagionato del Monteporo (per mantecare e servire)
- Sale q.b.
Preparazione
- Cuocere la Sujaca. Sgusciate, lavate e asciugate i borlotti. Cuoceteli in casseruola (preferibilmente in terracotta, al camino) coperti d’acqua salata per circa 30 minuti. Potete aggiungere una carota e qualche aroma. Devono risultare morbidi ma non stracotti: finiranno di cuocere col riso.
- Soffritto e tostatura. In una padella fate soffriggere la cipolla di Tropea tritata con una noce di burro e un cucchiaio d’olio. Unite il riso e fatelo tostare. Aggiungete i borlotti e un mestolo di brodo dei borlotti; proseguite come di consueto bagnando a mestoli con la stessa acqua di cottura.
- Mantecatura. A fine cottura togliete dal fuoco e mantecate con una noce di burro e una generosa dose di Pecorino del Monteporo. Regolate di sale e servite subito, cremoso.
Note & Consigli
Potete usare fagioli freschi o secchi (messi in ammollo la sera prima): il risultato sarà comunque eccellente. Per un gusto più deciso, aggiungete un cucchiaio di ’nduja di Spilinga dopo la tostatura del riso.
